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LE ALI DELLA LEGGENDA - 300 SL

Immagine del redattore: fuoridistellafuoridistella

Mercedes 300 SL (Google immagini)

Pensando ad automobili che hanno contribuito a creare il mito e l'immagine della Stella a tre punte, la Mercedes-Benz 300 SL è probabilmente quella in pole position.

Questa "opera d'arte" ha affascinato, affascina e continuerà ad affascinare appassionati e non di tutto il mondo. L'importanza storica di questo modello è enorme, non solo per la sua raffinatezza tecnica, ma soprattutto perché dalle sue linee traspare tutta la volontà della Daimler-Benz di ritornare allo splendore di cui il marchio godeva prima della Seconda Guerra Mondiale.

Classe, eleganza e uno spiccata vocazione per le competizioni sportive sono stati sempre i punti cardine delle auto di Stoccarda.

Romanticamente, e cercando spunti proprio nelle origini di Mercedes, si riproponeva un po' quanto accaduto circa mezzo secolo prima ( https://www.fuoridistella.com/post/35-ps-la-prima-stella ). Infatti, se per le Daimler-Mercedes 35 PS del 1901 ordinate da Jellinek si puntava su di un motore appositamente modificato, lo stesso si può dire per la 300 SL.

Altro fattore importante per questa vettura è il fatto che si tratta della capostipite di tutte le vetture di lusso sportive che seguiranno nella produzione della Stella, dove la sigla SL, arrivata ai giorni nostri, significa Sport Leicht (Sport Leggera).


LA STORIA


Il 1949 è l'anno chiave per la Mercedes 300 SL, poiché alla Daimler-Benz viene concesso nuovamente di tornare a produrre automobili. Fino ad allora le autorità che controllavano e che si spartivano il territorio tedesco avevano fatto eccezione per la sola e vetusta gamma W136 degli anni trenta.

Obbiettivo primario di questo nuovo progetto era quello di tornare a fare brillare la Stella nelle gare di tutto il mondo. Impresa non certo facile, se si considerano le allora esigue risorse economiche da potere impegnare in una vettura ex-novo. Il 27 Marzo 1950 viene affidato il compito di portare a termine il difficile incarico al brillante progettista Rudolf Uhlenhaut. Rudolf capì che la strada giusta era quella di sfruttare e modificare quanto di meglio la produzione di serie potesse offrirgli. La 300 SL da gara era spinta dal motore 6 cilindri in linea di 3 litri M194, derivato dal M186 che equipaggiava le berline Typ 300. Anche cambio e sospensioni vennero presi dalla produzione di serie.

In brevissimo tempo vide la luce una vettura avrebbe stravinto praticamente tutto ciò che c’era da vincere (Mille Miglia del 1952 a parte, vinta da una Ferrari 250S).

Il telaio a traliccio di tubi si dimostrò un vero e proprio gioiello poiché era una soluzione leggera e dotata di una notevole rigidità, sconosciuta all’epoca. Però, e c'è sempre un però, questo tipo di struttura risultava ingombrante lungo le fiancate, in special modo all’altezza delle portiere. Un problema di non poco conto, che però trovo una soluzione molto particolare con la famosa apertura ad ali di gabbiano. Infatti, le portiere vennero incernierate sul tetto creando spettacolarità, stupore e fascino che oggi come ieri incantano tutti gli appassionati.

Altro punto che riprende un po' la storia della 35 PS è l'entrata in scena di un altro personaggio molto particolare: Max Hoffmann, che all'epoca era importatore di auto europee negli Stati Uniti, propone a Mercedes di realizzare una versione della 300SL da gara.


300 SL da gara (Google immagini)

La vettura, prodotta in serie, era stata opportunamente modificata, dove necessario, per l’omologazione stradale. Inoltre, venne introdotta qualche raffinatezza in più: il lusso è lusso e sappiamo che Mercedes risponde sempre "presente" in questo caso!

Hoffmann acquistò 1000 esemplari della vettura stradale finita, garantendo un risultato straordinario per l'epoca a livello di vendite.



Il motore da 3 litri rimaneva la base, ma le prestazioni vennero incrementate grazie al sistema di iniezione meccanica realizzato in collaborazione con la Bosch. E' stata la prima vettura stradale ad utilizzare questo sistema di alimentazione.




Karl Wilfert e Friedrich Geiger si occuparono della parte estetica disegnando un corpo vettura dalla perfezione quasi esemplare, tanto da risultare un capolavoro senza tempo. Diverse soluzioni stilistiche sono state imitate e riprese da diverse case automobilistiche negli anni a venire.

La 300 SL coupé venne ufficialmente presentata il 6 febbraio 1954 al Salone di New York. Il telaio a traliccio ereditato dalla sorella da gara era una soluzione molto all’avanguardia in quegli anni.

L'elevata rigidità torsionale e un peso ridotto erano il punto forte di questo progetto.

Il frontale ridisegnato, ma tipicamente Mercedes-Benz, appariva però già più moderno rispetto al resto della produzione. Sulla coupé il cofano motore risultava allungato conferendo al muso un tono più deciso. Completavano l'affinamento stilistico i "baffi" sui passaruota e le prese d'aria sui parafanghi anteriori. La parte posteriore della carrozzeria, seppure in minima parte era stata ridisegnata per conferire un maggiore dinamismo alla vista d'insieme della vettura. Una delle caratteristiche stilistiche ripresa poi sul modello SLK del 1997 sono le due lunghe nervature longitudinali sul cofano.

La carrozzeria era in lamiera d’acciaio, tranne i 29 esemplari con carrozzeria in alluminio che erano destinati alle competizioni, e riservate solo a piloti privati. Si hanno anche notizie di un esemplare con carrozzeria in vetroresina.

La trasmissione, rigorosamente a trazione posteriore, utilizzava un cambio sincronizzato a 4 marce con frizione monodisco a secco ed un differenziale autobloccante ZF. Le sospensioni erano a ruote indipendenti: l’avantreno era a quadrilateri e barra stabilizzatrice, mentre il retrotreno era a semiassi oscillanti con articolazione unica e bracci longitudinali. Tuttavia questa soluzione non si rivelò azzeccata e nel 1957 venne modificata. Con l'arrivo della 300 SL roadster su entrambi gli assi vennero aggiunte le molle elicoidali e gli ammortizzatori idraulici.

L’impianto frenante era a quattro tamburi alettati in lega di alluminio, con circuito idraulico e servofreno. Lo sterzo era a circolazione di sfere.

I 215 CV erogati dal motore regalavano a questo gioiello prestazioni eccezionali: la velocità massima era compresa tra i 220 ed i 258 km/h, a seconda del rapporto al ponte, fornito in cinque diverse varianti. In quegli anni, performance simili erano prerogativa solo delle auto da competizione e, sia pure per breve tempo, questa Stella vantò il record di automobile di serie più veloce al mondo. Interessante anche l'accelerazione perché la vettura raggiungeva da ferma i 100 km/h in 10 secondi. I consumi erano, ovviamente, un parametro da non valutare...la 300 SL percorreva mediamente 100 km con 17 litri di carburante. Si passava dai 19 litri dell'andatura a "tavoletta", ai 12 litri di un'andatura più tranquilla!


Mercedes 300 SL roadster (Google immagini)

Purtroppo, la 300 SL Ali di gabbiano non ebbe una vita lunghissima: infatti nel 1957 fu tolta dalla produzione e al suo posto venne introdotta la versione roadster.






Infatti, Mercedes pensava che la particolare conformazione delle fiancate, e soprattutto della soglia delle portiere fosse un vero e proprio ostacolo al salire in vettura. Questo richiedeva una particolare predisposizione fisica perché una volta entrati, bisognava letteralmente lasciarsi cadere sul sedile! Tutto ciò avrebbe avrebbe potuto avere ripercussioni sulle vendite, anche perché per una donna con la gonna, risultava un'impresa molto difficoltosa salire a bordo!

D'altronde, la 300SL ha un'anima "corsaiola" che trasmetteva a chi la guidava (e a chi ha la fortuna di guidarla anche ora) tutta l'adrenalina e il fascino che, per l'appunto, una vettura da corsa deve avere...in questo caso comodità è una parola che mal si sposa con l'anima di questa macchina!


300 SL, semplicemente...TIMELESS BEAUTY!




LUCA PATRONE

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